Intesa Sanpaolo si scusa dopo che un dipendente 'sleale' è entrato nel conto di Giorgia Meloni


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Intesa Sanpaolo ha rilasciato pubbliche scuse dopo che un “dipendente sleale” della più grande banca italiana ha condotto più di 6.000 violazioni illegali dei conti, tra cui quelle del primo ministro Giorgia Meloni e del commissario designato UE Raffaele Fitto.

L'istituto di credito ha dichiarato domenica sera che dopo che il suo sistema di controllo interno ha identificato l'individuo, ha informato le autorità di protezione dei dati, ha licenziato il dipendente e ha presentato una denuncia come parte lesa.

“Siamo profondamente dispiaciuti per quanto accaduto e ci scusiamo”, ha affermato la banca nella nota. “Questo non deve succedere mai più”.

Lo scandalo ha posto Intesasotto i riflettori, con alcuni legislatori di destra che suggeriscono che le potenze straniere stiano cercando di destabilizzare il governo.

Meloni ha detto alla televisione Mediaset durante il nice settimana che pensava che il dipendente disonesto stesse passando le informazioni a terzi.

“A chi lo vendono? Questa è la risposta che stiamo aspettando, presumibilmente ci sono degli interessi dietro questo”, ha detto il primo ministro.

Tommaso Foti, membro anziano del partito al governo Fratelli d'Italia della Meloni, ha detto al quotidiano conservatore italiano La Verità che “questo non è fare un guardone a caso. . . questo è il più grande scandalo nella storia della nostra repubblica”.

L'ex dipendente della filiale Intesa, licenziato advert agosto, è indagato dalla procura del sud di Bari, vicino a dove aveva sede.

Secondo persone a conoscenza dell'inchiesta, tra febbraio 2022 e aprile di quest'anno avrebbe avuto accesso illegalmente ai conti bancari di politici, personaggi dello sport, imprenditori, vip e privati ​​cittadini.

Altre personalità prese di mira dalla violazione dei dati includono gli ex primi ministri Mario Draghi, Enrico Letta e Matteo Renzi, il ministro della Difesa Guido Crosetto, l'ex presidente della Juventus Andrea Agnelli e membri della famiglia Berlusconi.

Intesa ha affermato nella sua dichiarazione che “non c'è stato alcun problema di sicurezza informatica”.

Persone vicine all'istituto di credito hanno detto che nominerà Antonio De Vita, un generale in pensione dei Carabinieri, per supervisionare i suoi servizi di sicurezza informatica.

Il quotidiano italiano Domani ha rivelato lo scandalo la scorsa settimana, riferendo che la polizia aveva sequestrato il laptop computer, il pill e il cellulare dell'ex dipendente mentre gli investigatori cercavano di capire se le violazioni dell'account fossero state ordinate da terzi.

Il prezzo delle azioni della banca non è stato influenzato dalla notizia.



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